domenica 22 novembre 2015

Attacco duro di Salvatore Borsellino a Napolitano





Salvatore Borsellino attacca Napolitano con  parole dure:“Vuole il silenzio, adesso basta” 

“Hanno accolto l’invito contenuto nella lettera intimidatoria di Napolitano e io ho deciso di ritirare la mia costituzione di parte civile dal processo: che senso ha restare in un’aula dove i giudici non vogliono accertare la verità ma solo inchinarsi ai potenti? Ne parlerò il quattro dicembre con il mio avvocato e alcuni amici delle Agende Rosse, ma dovranno avere argomenti molto solidi per convincermi a rimanere. Ormai non ha più alcun senso”.

 Per capire quanto sia indignato Salvatore Borsellino basta andare nel suo profilo Facebook e leggere il classico cartello che ha postato e che sta in tutte le aule di giustizia su cui ha scritto: "La legge è uguale per tutti" modificato in: La Legge non è uguale per tutti”.




 Salvatore Borsellino attendeva la deposizione dell'ex presidente della Repubblica per la strage di via D’Amelio, ma dopo cinque ore di camera di consiglio la Corte di assise di Caltanissetta presieduta da Antonio Balsamo ne ha deluso l'attesa di Salvatore Borsellino. Alla domanda come spiega questo dietro front? Salvatore Borsellino risponde: “Non me lo spiego, se non con l’ossequio a un potente. E come se a una persona avessero dato uno schiaffo e lui china la testa. Agli atti non c’è alcun elemento nuovo se non una lettera intimidatoria. Nei processi precedenti c’erano i depistaggi, qui non si vuole arrivare alla verità“.

Poi affonda nel modo più pesante: “Napolitano testimone reticente”

Viene cioè chiesto a Salvatore Borsellino come valuta l'atteggiamento di Giorgio Napolitano, secca la sua risposta: "lo valuto come quello di un testimone reticente. Dico che le sue argomentazioni sono prive di fondamento: sostengo da sempre che Napolitano è il garante del silenzio sulla trattativa Stato-mafia. Ha occultato le registrazioni con Mancino e nella precedente deposizione al processo sulla trattativa ha messo la pietra tombale su cose che sarebbe stato necessario conoscere, i suoi ‘non ricordo’ sono stati numerosi. Mi sarei aspettato che dicesse: ho già detto quel poco che so, ma vengo a testimoniare perché voglio l’accertamento della verità. Ma evidentemente non lo vuole”.

E così salvatore Borsellino non conosce più freni : “Sono tanti i segreti di quella fase stragista, e secondo me Napolitano qualcuno lo conosce”.

Prosegue poi: “Non a caso è stato eletto al secondo mandato, proprio per continuare a garantire questo silenzio. Il ritiro della parte civile rischia di rivelarsi un boomerang, tirandovi fuori dal processo non potrete più rivolgere le domande più scomode che alimentano la ricerca della verità. La riunione del quattro dicembre serve a confrontarci, ma dovranno avere argomenti solidi per convincermi a rimanere. Io non ho alternativa: i monaci tibetani si danno fuoco, io ritengo di avere ancora qualche anno da vivere cercando la verità sulla morte di Paolo”.

Rago Alfonso

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