mercoledì 19 luglio 2017

Mentre l'Italia brucia ci si preoccupa di procedure


"Polemiche in tutti i sensi, dagli appalti pubblici alle inefficienze dovute a mancanza di fondi, intanto? Intanto l'Italia brucia aiutata dalla burocrazia, come se tutte le carte usate per le procedure  ne appiccassero l'incendio"


Mentre l'Italia va in fiamme, ci si preoccupa di procedure, circolari, appalti, se dati o meno sempre alle stesse persone, insomma una marea di carte pressoché inutili, anche se è la prassi, la prassi non è mai intervento rapido, il fuoco non aspetta la prassi, ci sarà tempo e modo, dopo l'estate si può pensare alla prassi e alle circolari, tutte scartoffie! Ora inutili, davanti all'emergenza perchè serve volontà, uomini e giustizia per punire chi li appicca! Per tanto dedico una frase alla scelleratezza dell'attesa, dell'inutilità della burocrazia che, porta al troppo tardi! Dopo, al termine degli incendi l'emergenza non sussiste, non vi sarà bosco o luogo alcuno da proteggere, sarà un ricordo! Quindi sappiatelo: "Con le carte non lo spegni un incendio, tutto al più lo puoi accendere, la burocrazia è complice della distruzione." 
Rago Alfonso

domenica 9 luglio 2017

Integrazione, il problema non saranno gli italiani

"La verità sull'integrazione è che potremmo avere dei gravi problemi di sicurezza a causa della differenza etnica fra i vari migranti che stanno arrivando sulla penisola italiana"

Fonte foto Il sole 24 Ore
Nella politica attuale c'è un forte segnale d'irresponsabilità, quando ci dicono che dobbiamo integrarci e accettare, non calcolano o non ci dicono che la differenza di cultura è fra gli stessi migranti che stanno sbarcando in Italia e che, gli stessi in molti paesi per differenza  etnica  sono in guerra perenne. Una volta saturato il territorio, una volta che si sono insediati in modo permanente queste culture già in guerra nei loro paesi potrebbero andare in contrasto fra loro e creare dei problemi per la nostra nazione (popolo mite e accogliente), chiamiamoli problemi fin quando va bene,  tuttavia potremmo assistere a delle vere e proprie guerriglie negli anni futuri, guerriglie che riecheggerebbero ciò che è accaduto  da loro. Gli italiani sono l'ultimo problema affinché l'integrazione avvenga, il vero problema sono le differenze incompatibili di cultura che loro stessi hanno, oggi  sedate dall'interesse comune di "arrivare, soggiornare in Italia o in Europa", ma l'indomani queste incompatibilità potrebbe esplodere, lo ripeto, poi basta una scintilla.
Riassumendo: "Stiamo andando verso un probabile scontro di culture troppo repentinamente." Oltre allo scontro culturale italiani (fra l'altro non violenti) ci potrebbe essere lo scontro di cultura fra  migranti che vengono da aree o paesi diversi, spesso paesi in lotta fra loro o in guerra civile. Si sta irresponsabilmente creando una crisi sociale, quando saranno davvero troppi, quando saranno stabili nel nostro paese basta una scintilla e l'Italia si ritrova nelle stesse condizioni dei luoghi che hanno lasciato. L'Italia si troverà  nelle stesse condizioni di guerriglia, già ci sono dei segnali con  una condotta per niente mite con proteste diffuse, ma per adesso contro gli italiani. Il fenomeno è destinato ad ampliarsi nel momento in cui iniziano le dissidie fra migranti stessi, portando così da noi le stesse condizioni e concause per le quali si stanno massacrando a vicenda da dove provengono. Non ci sono solo gli italiani e i mussulmani, ci sono centinaia di etnie che in breve tempo non riusciremo a controllare, e che stiamo mescolando fra loro in modo irresponsabile.
Rago Alfonso

domenica 2 luglio 2017

Così anche la Francia sui migranti prepara la vasellina per l'Italia, lo spiega DI Maio

"Ormai le nubi si diradano e si comincia a capire chi nel Movimento 5 stelle alle prossime elezioni sarà il leader che verrà candidato per la presidenza del consiglio. Lo vediamo chiaramente in questo video messaggio di Di Maio rivolto al presidente francese Macron. Luigi Di Maio in questo video non parla  da componente del Movimento 5 Stelle semplice ma da vero è proprio Leader futuro candidato presidente del consiglio. Un messaggio simile normalmente lo da un candidato presidente del consiglio, quindi è chiaro che la candidatura sarà sua. Nel messaggio Di Di Maio mandato a Macron capirete in modo chiaro che anche la Francia si accinge a darci la vasellina, a non voler far anche suo il problema immigrazione,  ci rimanda indietro i migranti che hanno passato la frontiera e così per l'ennesima volta restiamo soli con il problema migranti come se non facessimo parte dell'unione."
Continua dopo il video




Di Maio a Macron: "Caro presidente Macron, noi non ci conosciamo, non abbiamo mai avuto l'opportunità di conoscerci, ma voglio approfittare della potenza del web per inviarle questo messaggio, circa 80% dei migranti che arriva in Europa passano per l'Italia, è un calcolo semplice, dei circa novantamila migranti sbarcati nel 2017, circa ottantamila sono approdati in Italia, questo perchè l'Italia è alla frontiera dell'Unione Europea e le coste dell'Italia sono le frontiere dell'Unione Europea. Molte di queste persone vogliono raggiungere il suo paese, o la Germania, o i paesi del nord Europa ma non gli è consentito perchè esiste un muro nei trattati, si chiama regolamento di Dublino 3 e non consente ai migranti che arrivano in Italia di poter varcare il confine italiano e arrivare in altri paesi dell'Unione Europea. A causa del regolamento di Dublino 3 l'Italia deve farsi carico di questo fenomeno migratorio che ha dei numeri spropositati da sola. Circa i due terzi che arriva in Italia non è un migrante che scappa da persecuzioni o da conflitti, è un migrante economico e quindi non potrebbe neanche stare qui, per i trattati internazionali dovrebbe essere rimpatriato, però questo non perchè le procedure d'identificazione sono complesse e lente. Lei sa bene che, l'Italia si fa carico per il 98%  della spesa dell'accoglienza di tutti questi migranti, gli italiani l'anno scorso 4,5 miliardi di euro a fronte di soli 100 milioni di euro che venivano dall'unione europea, delle briciole. Noi chiediamo all'Unione Europea, all'Europa invece di farsi carico non solo di questa spesa ma di questo fenomeno che inevitabilmente coinvolge per ragioni geografiche l'Italia che è alla frontiera dell'Unione Europea, ma che proprio perchè è paese membro deve essere aiutato da tutti. Pochi mesi fa ho lanciato un allarme circa le operazioni di salvataggio che avvengono nel mediterraneo ad opera di alcune imbarcazioni delle organizzazioni non governative. Il procuratore di Messina aveva lanciato un allarme ancor più grave, e cioè ha messo in guardia gli italiani dal fatto che, alcuni scafisti, alcuni mercanti di uomini, trafficanti di uomini, potessero stare finanziando alcune imbarcazioni delle organizzazioni non governative battenti bandiera straniera. Noi avevamo proposto una cosa molto semplice, avevamo proposto di non fare approdare nei nostri porti le imbarcazioni di organizzazioni non governative non trasparenti, quelle che non esibiscono i bilanci, quelle su cui ci sono ombre e su quelle che hanno bandiere di paradisi fiscali. Non siamo stati ascoltati, siamo stati definiti razzisti, poi qualche giorno fa il ministro dell'interno di questo governo ha deciso di chiudere i porti alle organizzazioni non governative e alla imbarcazioni battenti bandiera straniera, peccato che però ne l'Unione Europea e ne lui siano passati dalle parole ai fatti. Presidente Macron, dopo la sua vittoria in Francia tutti hanno parlato di vittoria dell'europeismo, lei è definito un europeista, ma mi permetta di dirle che siamo tutti bravi a fare gli europeisti con le frontiere degli altri e in particolare con le frontiere italiane. Lei ha detto che non aiuterà l'Italia per l'80% dei migranti che si trovano in Italia, ovvero migranti economici, sta accompagnando molti migranti che si trovano sul suolo francese alla frontiera francese con l'Italia, a Ventimiglia. Presidente Macron noi ci aspettiamo dai francesi e dalla Francia ben altro aiuto e supporto rispetto, quello dichiarato da lei e dimostrato da lei. Noi non possiamo permetterci di essere così europeisti come lo è lei, noi abbiamo novemila chilometri di costa e l'80% dei migranti che sbarca in Italia sono tutti migranti economici. Il problema come sa è l'identificazione di queste persone che arrivano in Italia, dobbiamo identificarli, dobbiamo capire se sono migranti economici o rifugiati, e solo dopo potremo inviare al suo paese i profughi e non i migranti economici, ma il nostro grande problema come paese, e l'Italia non ce la fa, è l'identificazione di queste migliaia e migliaia di migranti, solo in quarantottore negli ultimi giorni ne sono arrivati circa dodicimila. Noi ci aspettiamo dall'Unione Europea una mano proprio su questo, sulle procedure di identificazione, queste procedure a volte in Italia durano mesi, a volte durano anni (w l'inefficienza. questo lo dico io) e noi abbiamo bisogno di velocizzarle attraverso un supporto dell'intera Unione Europea, che sostenga queste procedure e ci aiuti a svolgerle nel migliore dei modi. Noi non vogliamo essere definiti eroi, vogliamo un aiuto concreto come popolo italiano perchè ci sentiamo parte dell'Unione Europea, soprattutto contribuiamo al bilancio dell'Unione Europea. E' ora che tutta l'Europa si faccia carico del problema migrazione, del problema immigrazione. Non possiamo più nasconderci, non si può fingere che l'Italia non sia il porto dell'Unione Europea e che stia ricevendo un numero astronomico di migranti. Presidente Macron è arrivato il momento del coraggio, è il momento di dimostrare veramente se esiste ancora un Unione Europea, mettiamoci tutti in marcia per risolvere il problema dell'immigrazione, mettiamoci tutti in marcia come piace dire a lei."

Il punto:
Il punto è che lasciare la patata bollente all'Italia fa comodo perchè ha un costo, tutti ipocritamente lasciano il problema all'Italia come problema italiano, però si chiede tutto il resto da rispettare, come anche il debito pubblico, questo perchè paese componente l'unione economica. Tutto questo costo va incidere sul debito pubblico italiano e ancor più onerosi saranno nel futuro gli interessi che il popolo italiano deve pagare. L'italia per far fronte alla spesa migranti preleva i fondi dall'unione monetaria, gli vengono restituite delle briciole, per poi caricare il resto sul debito pubblico, quando poi scandalosamente la politica non chiede in sede comunitaria che  almeno gli interessi vengano depennati, questo non lo dice neanche il signor Di Maio. Oltre a chiedere aiuto, sia logistico che economico, l'Italia dovrebbe chiedere che sul  costo e gli interessi del denaro usato per l'emergenza migranti non venga applicato nessun costo o onere oltre alla restituzione, il problema italiano del debito è appunto l'interesse che inesorabilmente ogni anno innalza quella soglia di vulnerabilità economica italiana, che poi si ripercuote sugli italiani con aumenti o applicazioni di nuove tasse.
Per l'Europa a due velocità della Merkel non ci può essere una velocità che permette lo sviluppo di alcuni paesi e un'altra velocità che porta a razzo in un burrone l'Italia!
Rago Alfonso