sabato 28 marzo 2020

Se l'Europa non concede il credito all'Italia fuori dall'Euro subito, prima che sia troppo tardi


Se l'Europa non concede il credito all'Italia fuori dall'Euro subito, prima che sia troppo tardi. Già mi immagino i vari economisti e i vari tecnocrati di parte dire:"Sarebbe un disastro". Un disastro sarà se l'Italia resta nell'Euro mentre l'Europa non ci permette un centesimo di credito con il conseguente fallimento di tutte le imprese che porterà inevitabilmente alla devastazione, visto che il popolo italiano  sarà rimasto senza lavoro e quindi sarà ridotto alla fame. Uno scenario che già abbiamo visto in Grecia e che non è così distante dal nostro futuro. Se restiamo nell'Euro saremo costretti a raschiare il fondo del barile fino a sfondarlo. Costretti a svendere il nostro paese come ha fatto la Grecia con ripercussioni che ci puniranno per i prossimi 30 anni! L'Italia chiede un credito per far fronte all'emergenza ma l'Europa si comporta come se il problema non fosse suo, però sulla carta siamo parte della comunità ma il problema è che solo per gli oneri. La pandemia da coronavirus e le relative ripercussioni economiche che comporta dovrebbero essere di tutti ma l'Europa abbandona l'Italia. Già annegano nella falsità e nell'ipocrisia le parole Ursula Von Der Leyen che disse vi siamo vicini... L'Europa non dimentica l'Italia, perché l'Italia è anche casa nostra ma anche si prometteva nei giorni a seguire credito per superare questa crisi. Solo che è bastata la prima riunione per far dire no all'Olanda, alla Germania e alcuni paesi dell'est. Si anche loro, i paesi dell'est di cui noi siamo stati sponsor dall'inizio per farli entrare. Paesi che finora hanno solo preso, mentre noi l'Europa ce la siamo proprio sudata sulle ossa! Ecco cosa ci dice L'Europa senza ombra di dubbio:" potete anche morire", altro che vi siamo vicini, l'Italia è pure casa nostra, forse volevano dire il problema non è nostro ma di casa vostra. Come se noi prendessimo le regioni del nord e dicessimo: "scusateci ma arrangiatevi", mentre dopo l'infezione poi arriva a tutti, pure al sud Italia. Cara Europa il contagio arriverà anche da voi e sarà altrettanto devastante come per l'Italia, mentre voi verso i propri cittadini, italiani e non ve ne siete infischiati pensando che l'aiuto economico non fosse cosa vostra. Fuori dall'Europa se non nel restare nella cartina geografica perché se nell'Euro o ci restiamo o meno il danno sarà lo stesso, anzi peggio. Europa assente a danno dei cittadini italiani sui temi importanti, mica da niente, su anche una pandemia globale. Basta con una moneta al costo strozzo mentre per altri è gratis, basta questa Europa inutile nel momento d'emergenza.

Alfonso Rago

giovedì 26 marzo 2020

Coronavirus Campania, faida fra PD De Luca e Ciarambino M5S






"Da premettere che in caso d'emergenza da pandemia, Governo e opposizione dovrebbero collaborare al fine della tutela del cittadino. Dovrebbero mettere da parte ogni astio politico o di contesa per qualsiasi  governo del paese, ma noi siamo in Italia. Dovrebbe esserci prima un riguardo verso il cittadino,  verso la sua salute e poi pensare alla politica che in questi giorni abbiamo visto risultare al quanto inutile."
In Campania parte la faida nel momento in cui il Governatore De Luca inizia la sua campagna mediatica sul restare chiusi in casa, previo pesanti sanzioni come giusto che sia. Una campagna a dir poco da sceriffo del Far West, atta a far dimenticare quel piccolo neo che consiste nell'aver chiuso in passato  alcuni ospedali che oggi potrebbero essere utili a supportare la crisi. Successivamente Valeria Ciarambino, nota oppositrice di De Luca in Campania, che pochi chiodi non gli ha fatto, chiede del perché siano state negate delle informazioni alle opposizioni in Campania sul piano sanitario di contenimento, sulle forniture e la loro distribuzione. De Luca subito mette le mani avanti e si difende con una lettera aperta al governo pubblicata anche sul sito della Regione Campania, nella quale accusa essenzialmente il governo di non fornire materiale sanitario, di profondi ritardi e mancanza di interventi necessari.  leggete: "La comunicazione di questi ultimi giorni relativa alla epidemia è gravemente fuorviante. Il richiamo a numeri più contenuti di contagio al Nord, rischia di cancellare del tutto il fatto che non solo la crisi non è in via di soluzione, ma che al Sud sta per esplodere in maniera drammatica.
I prossimi dieci giorni saranno da noi un inferno. Siamo alla vigilia di una espansione gravissima del contagio, al limite della sostenibilità. La prospettiva, ormai reale, è quella di aggiungere alla tragedia della Lombardia quella del Sud.
Per noi è questione di ore, non di giorni.
Abbiamo fatto con migliaia di operatori, sforzi giganteschi per poter reggere. Ma non si può scavare nella roccia con le mani nude.Dobbiamo registrare il fatto che dal punto di vista delle forniture essenziali per il funzionamento dei nostri ospedali, in queste settimane da Roma non è arrivato quasi nulla. Il livello di sottovalutazione è gravissimo. Non si è compreso che gli obiettivi strategici sono due: contenere il contagio al Nord; impedire la sua esplosione al Sud. In queste condizioni, ci avviamo verso una tragedia doppia. Il quadro riassuntivo, per noi, è contenuto in questo prospetto allegato.Dopo aver creato decine di posti letto nuovi per la terapia intensiva, rischiamo di non poterli utilizzare per mancanza di forniture essenziali.Zero ventilatori polmonari; zero mascherine P3; zero dispositivi medici di protezione. A fronte di un impegno ad inviare in una prima fase 225 ventilatori sui 400 richiesti, e 621 caschi C-PAP, non è arrivato nulla.
Questi sono i dati. E dunque, non si può non rilevarlo in maniera brutalmente chiara. So che la situazione è difficile per tutti. Non voglio alzare i toni. Ma non posso non dire che per quello che ci riguarda, ci separa poco dal collasso, se il Governo è assente.
Mi auguro che almeno i numeri rendano evidente la drammaticità della situazione. Si rischia di vanificare un lavoro gigantesco che ci ha consentito di reggere, in una realtà della cui complessità non è il caso di parlare oltre, e di offrire anche al Paese una terapia farmacologica utile.
Permanendo questa nullità di forniture, non potremo fare altro che contare i nostri morti".
Vincenzo De Luca.





Così la Ciarampino esponente in Camapania M5S replica con un video in diretta:






Parla colei che in questo video ha sbugiardato De Luca. Proprio  lei che in questi anni è stata la più dura oppositrice a De Luca ma non si capisce perché  rinuncia alla candidatura da governatore (o gli è stato imposto).Tutto ciò è davvero assurdo e vergognoso nel momento che si cade nella faida politica, inopportuna, inutile per i cittadini. La peggiore specie di comunicazione politica, dove quella di De Luca cade addirittura nel macabro tentativo di raggranellare qualche consenso in più per far dimenticare, deviare dal problema sanità campana che oggi difronte all'emergenza resta spoglia di servizi. Il peggiore  esempio, della peggiore specie politica, soprattutto poi  se si governa insieme in un governo centrale.  Faide del tutto non costruttive, che non fanno bene, come non fa bene il silenzio di un Governo ingiustamente attaccato da De Luca, ma che manda in prima linea la Ciarambino invece di rispondere subito con anche una denuncia di procurato allarme, ma noi siamo in Italia, dove è più facile beccarsi una denuncia da Ministro dell'Interno per sequestro di persona e non essere denunciato per procurato allarme e panico indotto da Governatore della regione, come ha fatto in realtà, secondo la mia visione De Luca.


domenica 22 marzo 2020

Coronavirus non è qualcosa all'improvviso

E ancora credete alle stupidaggini che ripetete come pappagalli! Il coronavirus non è che scoppia dal nulla oggi in Cina e poi in Italia successivamente. Si parla di coronavirus già dal 2012, quando in Arabia Saudita viene ricoverato un signore che manifestava sintomi di fiato corto, febbre e forte tosse. Eppure l'uomo non aveva mai manifestato precedenti problemi respiratori così gravi ne tanto meno dipendevano dal fatto che fumasse, dal momento che non era un fumatore. Ali Mohamed Zaki è il dottore che lo prese in cura e che analizzando in laboratorio trova un virus sconosciuto sui polmoni del paziente. Successivamente dei campioni vengono mandati in Olanda al prof. Ron Fouchier, del centro medico Erasmus di Rotterdam che lo identifica come il coronavirus che oggi conosciamo come quello cinese e che sua volta invia dei campioni nel maggio del 2013 al virologo olandese professor Frank Plummer, direttore LMN in Canada. Da qua poi parte la storia dell'arrivo misterioso in Cina dei contenitori al laboratorio per la sicurezza biologica di Wuhan che secondo alcune indiscrezioni dal Canada siano stati rubati da medici cinesi e inviati Cina, dove misteriosamente non si sa perché è iniziato il patatrac. Insomma il mondo scientifico, al di la di complotti e spionaggi o armi batteriologiche, conoscono il coronavirus già da 7 anni (senza contare il caso in Arabia) e non si è trovato un vaccino, nulla, il buio più totale? Mi ricorda chissà perché l'HIV, dove ancora si brancola nel buio per un vaccino, poi essenzialmente. Eppure non parliamo di virus complicato come quello dell'HIV che colpisce il sistema immunitario non sapendone come è perché (o quasi). Qua parliamo del tipo influenzale ma pericoloso. Ma allora se pur un virus influenzale costantemente muta, una bozza di vaccino o antidoto vi doveva essere non credete? E visto che siamo autorizzati ad essere cattivi, se non c'è dopo sette anni che a memoria si conosce il virus, vuol dire che se le case farmaceutiche parlano di medicinale ma mai di vaccino, siamo difronte alla stessa cosa che si sta facendo a mio avviso con L'AIDS. Vi vendono un medicinale ma mantengono la cronicità nella società senza dare la cura reale e la prevenzione con un vaccino. Non è possibile scoprire ciò che no vuoi trovare se questo ti fa perdere guadagni miliardari. E adesso vadano al quel paese, se  dicono che il problema reale di questa infezione è l'inesistenza di una cura o di un vaccino!

martedì 3 marzo 2020

Coronavirus, la Francia rimuove l'offesa fatta agli italiani da Canal+ ma a noi non può bastare

Dopo che Macron era stato in visita a Napoli per discutere di questioni che riguardano la stabilità in Libia con il Presidente del Consiglio Conte. Dopo che, aveva mangiato di ogni bene dei prodotti italiani e visitato ogni luogo, torna in Francia e a Canal+ viene la bellissima idea di pubblicare un video satirico contro il nostro popolo ma che non fa per niente ridere perché puerile. Il video (poi rimosso) offendeva il popolo italiano in un momento particolarmente grave a causa dei casi di coronavirus. Infezione che ha provocato la morte di alcune persone, fatto ammalare tantissime altre e messo a disagio il resto della popolazione. Per non parlare poi che sta duramente danneggiando l'economia italiana sulle esportazioni. Per tanto il popolo italiano non merita lo sfottò  di nessuno, come se gli italiani fossero gli untori del male in questione senza dire che alla fine in Italia i test e i provvedimenti sono stati fatti per tutelare la salute pubblica, mentre altri "i malati e forse anche i morti li hanno nascosti per non averne il danno economico".

Da subito la politica italiana si è detta sconcertata! In modo trasversale ha condannato l'irresponsabile gesto. Luigi Di Maio Ministro degli esteri ha detto: "Esigiamo rispetto. Mentre la ministra per le Politiche agricole Bellanova ha chiesto l'attivazione dei canali diplomatici. Invece La Meloni si è detta disgustata. Dura anche la critica di Fiano  e della Coldiretti che in una nota dice: "Francia pugnala il made in Italy alle spalle". Insomma si sono attivati un pò tutti. Così il video viene rimosso con le scuse di Canal+. Peccato che le scuse non ci bastano perché non si può offendere un'intera nazione da un canale televisivo di rilievo e poi dire: "scusate tanto, stavamo scherzando ma lo togliamo subito". Quando si fanno certi errori si pagano delle conseguenze che devono essere con ripercussioni gravi! In modo da far capire che le scuse sono sincere, visto che, in Francia non è la prima volta che si fa della satira cattiva contro il popolo italiano senza risparmiare cattiveria! sarà forse quell'antico odio che gli fa bruciare il sedere, cioè sul fatto che noi italiani abbiamo cinquemila anni di civiltà. Sarà forse che noi alla fine, poi la civiltà che conoscono gliela abbiamo insegnata con l'impero romano. Quando noi costruivamo città e altri stavano nelle caverne e che oggi con tali atteggiamenti dimostrano di non esserne mai usciti!

Alfonso Rago