lunedì 21 dicembre 2015

PD boccia la proposta Sull' ISEE di FDI - Rimandiamo la questione al collegato della legge di stabilità.


Viene bocciato alla Camera l'emendamento di Fratelli d'Italia che chiedeva l'esclusione dall'ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) delle pensioni di invalidità e le relative indennità di accompagnamento  con 278 no, 131 sì e 30 astenuti. 

Sugli astenuti penso questo: "vorrei sapere chi sono stati gli astenuti perché non hanno avuto il coraggio e la coerenza di dire no guardando poi in faccia le persone disabili. Ricordo che il no è una dichiarazione secca mentre l'astenersi è risaputo che è un no elegante perchè  voto contrario ma senza prendersi la responsabilità".

Mentre di quelli che hanno espresso voto contrario penso: "una bella faccia tosta definirsi un area di centro sinistra che come valore principale dovrebbe avere l'aiuto sociale e il sostegno alla famiglia e ai lavoratori e non a lobi economiche se pensiamo che sono state salvate delle banche con la rovina dei risparmiatori, mentre non si è data nessuna responsabilità a chi ha determinato il loro tracollo economico, anzi se pensiamo allo scandalo banco dell'Etruria vi è anche il sospetto che per questi vi siano stati addirittura dei guadagni", ma prima di questo voto veniva respinta anche la proposta di accantonamento per verificare le coperture, con 130 voti contrari. 

Ma per dovere di chiarezza c'è da dire che ci sono delle motivazioni per cui il partito di maggioranza ha espresso voto contrario, queste motivazioni vengono dette in aula da Ettore Rosato capo gruppo del PD, il quale esprime la posizione del partito il quale vuole che la riforma dell’ISEE venga valutata secondo il collegato alla legge di stabilità che riguarda le politiche sociali. Troviamo queste intenzioni nelle parole di Ettore Rosato: ”Io chiedo che il governo continui nell'impegno assunto di fronte al parlamento di verificare gli approfondimenti nel collegato già predisposto alla legge di stabilità. E’ un approfondimento che faremo con gli altri gruppi per arrivare alla norma migliore possibile. Discuterne nella legge di stabilità oggi non è opportuno”.  

Quindi non tutto potrebbe essere perso bisogna avere fede e tanta, perciò confidiamo nel buon senso e che per una volta non si pensi che i problemi economici si possano risolvere tagliando sempre sul sociale, sulle pensioni, servizi essenziali, scuola ecc. ecc. perché c'è tanto da togliere e tagliare su sprechi ingiustificati oggi, come ad esempio uffici e segretari a persone che non stanno più in parlamento da anni, stipendi di manager con molteplici incarichi iper pagati un taglio non li farebbe morire di fame. Però non facciamo "demagogia"(parola sempre usata dai politici per aggirare realtà vergognose) perché se iniziamo a scrivere cosa viene fregato ingiustamente al popolo italiano mentre si taglia su quello che serve non scriveremmo un libro ma un'enciclopedia intera.

Sulla vicenda non mancano le repliche del Movimento Cinque Stelle nella persona di Riccardo Nuti: “Quando si discusse del problema di ‘quota 96’ proprio da quei banchi del governo ci dissero che si sarebbe affrontato in un altro provvedimento. Era tutto falso, dopo un anno e mezzo il problema ‘quota 96’ è ancora qui presente. Oggi dite che la questione ISEE sarà risolta in un altro provvedimento. Cioè secondo M5S quando si deve affrontare questo problema che riguarda la riforma dell'ISEE viene sempre spostato in altro provvedimento senza affrontarlo realmente è questo il succo del discorso. 
Dure Anche le le repliche immancabili di  Alessandro Di Battista su Facebook : ”Nella stabilità hanno buttato via centinaia di milioni di euro in marchette e non trovano pochi spiccioli per rimediare un errore e ad una palese ingiustizia sociale. Ancora una volta si calpesta la dignità dei più deboli. Sono una vergogna”.
Chiudo ricordando solo una cosa che il debole non ha nessuna difesa, una politica sociale di sostegno è giusta in un paese democratico perché i disabili hanno solo quello, non hanno altro oltre ad una pensione misera e l'appoggio dei famigliari.
Rago Alfonso

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