martedì 26 settembre 2017

Stress E Dispiaceri Fanno Male Al Cuore: Sindrome Del Cuore Spezzato Dolorosa Come L’infarto



Sarà capitato in diverse occasioni, a molte persone, di sentire parlare della sindrome del cuore spezzato senza sapere con esattezza a cosa ci si riferisce con tale definizione e soprattutto quali sono i sintomi ad essa legata ma ecco che, stando a quanto scritto in un articolo del Wall Street Journal la sindrome del cuore spezzato può essere paragonata a un vero e proprio infarto i cui sintomi e quindi dolori sono provocati da una forte emozione e non da un’arteria ostruita. Se nel corso degli anni vi siete dunque chiesti se davvero stress e dispiaceri possono far male come un infarto ecco che adesso la risposta a tale interrogativo sembra essere arrivata e a dar conferma è stata proprio la medicina.

Sono infatti molte le persone che si recano al pronto soccorso presentando tra i diversi sintomi del proprio malessere il respiro corto, il petto dolorante e in questi casi i medici sono soliti pensare per prima cosa a diagnosticare un infarto ma dai successivi esami ed accertamenti effettuati sul paziente, come ad esempio l’esame delle coronarie, viene fuori che il sangue nei vasi continua a scorrere senza problemi ed inoltre i farmaci utilizzati per curare l’infarto non funzionano e quindi non hanno l’effetto che si desidera ed è proprio in questi casi che i medici indagando sulla vita dei pazienti scoprono che quest’ultimi hanno appena ricevuto una brutta notizia o comunque sono stati travolti da un forte dolore o da una forte emozione ed è proprio in questi casi che è possibile parlare di sindrome del cuore spezzato per la cui guarigione basterà un giorno o due.




Sarà proprio dopo essere trascorsi 1-2 giorni che lo shock provato per la notizia o l’emozione vissuta passano e il cuore torna a battere come sempre. I primi a parlare della sindrome del cuore spezzato furono i giapponesi negli anni ’90 i quali definirono il cuore spezzato tako-tsubo, termine questo con il quale viene indicata una trappola per polpi a forma di palloncino e specificando che proprio nel corso di tale attacco il ventricolo sinistro cambia forma e diventa appunto simile ad una trappola per polpi.

Nessun commento:

Posta un commento