sabato 2 maggio 2015

«Expo, Renzi si dimentica di Prodi» Palazzo Chigi: stop strumentalizzazioni





 fonte Il Messaggero.it


Il casus belli è la mancata citazione tra i padri dell'Expo durante il discorso del premier Matteo Renzi, ma sul nome dimenticato di Romano Prodi si riaccende un'altra polemica nel Pd in ore non proprio liete per i democrat alle prese con l'Italicum. Fu lui, il Professore, durante il suo secondo mandato da 

premier, a lanciare la candidatura, ricordano i prodiani come Sandra Zampa: «Sarebbe stato giusto riconoscerlo».
Nel suo intervento a braccio sul palco di Expo, Renzi rende merito ai precedenti governi e ai presidenti del Consiglio che prima di lui «hanno lavorato» perchè Milano ospitasse l'Esposizione. Ma cita solo due nomi: l'ex sindaco Letizia Moratti («Ha avuto l'intuizione») e il presidente emerito Giorgio Napolitano («Ha garantito con tenacia la solidità istituzionale»). Dalla platea ascoltano, tra le tante autorità, gli ex premier Romano Prodi, Massimo D'Alema, Mario Monti. E Rosy Bindi, che a fine cerimonia accende la miccia: «A volte Renzi dimentica qualche nome. Come si fa a citare Moratti e non quel governo, di cui ero parte, dal quale è iniziato tutto?».

È al secondo governo Prodi che fa riferimento Rosy Bindi. Quel governo promosse la candidatura di Milano, città allora guidata dal centrodestra. «Prodi passò ore e notti intere in contatti e oggi - sottolinea la prodiana ed ex portavoce dell'allora premier, Sandra Zampa - lo hanno ringraziato in molti per questo». In mattinata anche Enrico Letta, che di quel governo era sottosegretario alla presidenza, aveva definito Expo una «bella scelta bipartisan». «Sarebbe stato giusto riconoscerlo», dice ancora Zampa, interpretando il pensiero di Prodi: Renzi non l'ha fatto. Ma fonti di Palazzo Chigi rispediscono al
mittente le accuse: «Strumentalizzazioni incomprensibili - sottolineano - Renzi ha espressamente ringraziato tutti i premier che l'hanno preceduto».

Lo scontro ammesso che sia tale da ambo le parti arriva a pochi giorni dall'ultimo libro di Prodi "Missione incompiuta" che non è stato molto gradito da Renzi. 

fonte il messaggero.it 


Una mia considerazione :

Secondo me non c'è da meravigliarsi, poi come biasimare, Matteo Renzi se trattato come "il nemico" dall'area di Romano Prodi nel partito, Quasi sembra che si spari sulla Croce Rossa! i brodini ehm, Prodiani, dimenticano che devono la sopravvivenza del partito a Renzi, se non vi fosse stato Renzi (che io detesto), il partito era bello che spacciato. Quasi, quasi per Romano Prodi Renzi fosse la reicarnazione di un modello che lo ha fatto sempre tribolare, e quel modello è il modello Berlusconi, così odiato da Prodi dal tempo dell'Iri e della Cirio.






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