sabato 23 settembre 2017

Accogliete ma fuori dallo Stato Pontificio



"Le guardie svizzere cacciano i barboni da piazza San Pietro, azione indecente di quella che doveva essere la Chiesa dei poveri secondo Bergoglio" 


Papa Francesco è sempre più in prima linea perchè si approvi la Ius Soli, una scelta del tutto coerente ed apprezzabile per quella che dovrebbe essere la linea della Chiesa, della fede e della carità. Peccato che, va a cadere sulla coerenza nel momento in cui il Papa fa allontanare con le guardie svizzere quelli che essenzialmente minano il decoro dello stato Pontificio (questa è la motivazione vera secondo me) i clochard, come li vogliamo chiamare i pezzenti? Per spiegarci meglio i poveri senza casa! Coloro a cui la Chiesa dovrebbe tendere la mano, quella con le mani trafitte dai chiodi, come fu per le mani di Cristo. La si può giustificare come una scelta per la sicurezza? Mai nessun Pontefice è stato cosi (fastidiosamente per i suoi fedeli) vicino alla religione islamica, per lei un attacco lo escludo proprio! Era giustificabile per Giovanni Paolo II, non di certo in linea con i suoi modi, lui della sicurezza non ne volle tener conto, fino a rischiare e subire un attentato, Fra l'altro perdonato anche, questa è la differenza fra un Santo e noi comuni mortali. Lei voleva una chiesa più povera, ma è evidente che la Chiesa più povera deve stare fuori dal perimetro dello stato Vaticano, sempre più stato monarchico, totalitario e meno chiesa, sempre più politico e distante dai fedeli. Signor Bergoglio dove sono i poveri della sua Chiesa oggi? Oggi sono fuori dalle mura di San Pietro. Attendiamo dalla sua finestra sempre più disertata la frase: "che i poveri vengano nella nostra Chiesa" con le dovute scuse! Accogliete senza controllo, ma fuori dalle mure dello Stato Pontificio è solo propaganda, è politica, cade di coerenza. questa è la chiesa povera dell'accoglienza? Quella da lei annunciata all'inizio signor Bergoglio? O forse è quella ipocrita perchè i cacciati erano perlopiù exstracomunitari!

Rago Alfonso

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