sabato 19 dicembre 2015

Quello che non sapete sulla questione Marò




Fonte: YouTube


Nel video Alessandro Di Battista espone una problematica sempre poco discussa e poco evidenziata. Si è sempre detto che non si sapesse effettivamente se la nave fosse in acque internazionali o meno, quindi se realmente vi fosse la competenza indiana sul giudizio dei due Marò. Ma cosa più oscena è che i due Marò erano subordinati al comando di gradi più alti, quindi avevano degli ordini, non è stato mai  chiesto chi essi fossero e se avessero anche loro delle responsabilità. Resta poi una questione che dovrebbe farci inorridire, vengono costretti a consegnarsi in barba a quella regola internazionale sui diritti dell'uomo di cui l'Italia è anche portavoce, la quale prevede che non si dovevano consegnare in nessun modo se il paese che li avrebbe giudicati avesse la pena di morte. 
L' India è uno dei paesi che prevede la punizione di alcuni reati (ammesso che i Marò fossero colpevoli) con la morte. Si tratta di diritti internazionali a tutela dell'uomo e che l'Italia ha firmato, ma furono violati nel momento in cui i due Marò dovettero o furono costretti a consegnarsi. C'è anche la questione balistica di cui ultimamente si parla, pare che sia stata messa alla luce la non corrispondenza dei proiettili delle  armi dei Marò, ma ci sono delle testimonianze di cui non si tiene conto, e tutto resta comunque irrisolto... Come se ci fosse altro, come se non dovessimo sapere, perchè si deve prendere tempo, quel tempo  necessario a far dimenticare questa vicenda orribile,  poco chiara e poi riporla nel dimenticatoio senza che nessuno ne sappia più nulla, come tante vicende losche lasciate irrisolte nel nostro paese.

Rago Alfonso










giovedì 17 dicembre 2015

SBLOCCATO WHATSAPP TUTTO RISOLTO



WhatsApp viene bloccato in tutto il Brasile con delle motivazioni poco chiare all'inizio, poi tutto è stato chiarito già nelle  prime ore del blocco. Sembra  che  una banda di trafficanti di droga usava il social di messaggistica  come mezzo di comunicazione, quindi il giudice che ha disposto il blocco aveva fatto delle richieste a WhatsApp

In effetti tutta la vicenda si basa su una reticenza reciproca nel voler concedere delle informazioni, da parte del giudice Sandra Regina Nostre Marques che ha fatto l'ordinanza di blocco per 48 ore e che non ha voluto informare WhatsApp dei dettagli allo scopo di non compromettere le indagini  e WhatsApp che non ha voluto concedere l'accesso ai dati dei profili che riguardavano i trafficanti. Tutto suona come una sorta di punizione da parte del giudice, perché questo non è il primo caso e ne il primo avvertimento per la società di messaggistica molto usata in Brasile, già un altro giudice aveva disposto un blocco proprio a causa di questa reticenza da parte di WhatsApp, ma quella volta riguardavano dei casi di bambine esposte come mezzo sessuale. Lo screzio fra il giudice che ha ordinato il blocco e WhatsApp era iniziato già lo scorso 23 luglio, e ribadito il 7 agosto stabilendo anche una multa in caso di mancata ottemperanza da parte della società. WhatsApp non ha mai risposto alle richieste del giudice fino al punto che viene ordinato un blocco di 48, il tempo necessario per costringere WhatsApp a dare delle risposte.  

Alla fine poi ci sono state le prime reazioni, infatti il presidente dell'agenzia nazionale delle telecomunicazioni João Rezende condanna quelle misure con queste parole: " il blocco non è una soluzione perché sproporzionato e colpisce milioni di utenti brasiliani ". 

Non sono mancate anche le reazioni da parte dei maggiori operatori nel settore della telefonia, mobilitate perché venivano lesi dei mini interessi societari (si sembra strano perché WhatsApp può apparentemente danneggiare la telefonia con le sue chiamate gratis, ma in realtà ci sono degli accordi economici e soprattutto in parole povere porta di conseguenza a stipulare un contratto con delle società di telefonia mobile da parte dell'utente, non essendo sempre in grado di collegarsi a un WI FI gratis).

Ovviamente  Mark Zuckemberg fondatore di Facebook e proprietario di WhatsApp dal suo profilo di Facebook si è detto addolorato che per volontà di un solo giudice  venivano colpite milioni di utenze ma che la società stava facendo ogni sforzo perché venisse rimosso il blocco, poi sono seguiti i convenevoli elogi  al Brasile e ai brasiliani. 

A disporre lo sblocco è stato un'altro giudice del tribunale di Sao Bernardo do Campo, nell'entroterra di San Paolo, ma le sue parole hanno ribadito quella mancata ottemperanza da parte della società WhatsApp: a suo parere, i responsabili di WhatsApp il 23 luglio non avrebbero rispettato l'ordine di un collega, emesso nell'ambito di un procedimento penale il cui contenuto non è stato reso noto per ovvi motivi che riguardavano la sicurezza delle indagini. L'azienda avrebbe ignorato in oltre anche una seconda notifica pervenuta il 7 agosto, quindi il pubblico ministero ha così deciso la sospensione temporanea del servizio, che doveva durare fino a venerdì 18/12/2015.  

Ma a ridare WhatsApp a milioni di utenti brasiliani   è stato un giudice del tribunale di San Paolo, Xavier de Souza: poco tempo dopo il momentaneo blocco, che  ha ordinato il ripristino immediato di WhatsApp in tutta la nazione. Nelle motivazioni che hanno consentito lo sblocco scrive il giudice: "In ragione dei principi costituzionali non appare ragionevole che milioni di utenti siano pregiudicati per colpa dell'inerzia di un'impresa nel collaborare con la giustizia", per il giudice è meglio: "imporre una multa elevata a un livello sufficiente da inibire un'eventuale ulteriore resistenza", questo per far si non si verifichino più casi di reticenze nel voler collaborare.

Rago Alfonso

mercoledì 16 dicembre 2015

PERCHE' L'ITALIA NON FUNZIONA



L'Italia è un paese con un profondo decentramento di potere gestionale collegato fra comuni, province e regioni che poi fanno capo ad uno stato centrale che ne stabilisce misure, regolamenti e leggi. Teoricamente sarebbe una macchina perfetta se la politica non pensasse prevalentemente ad interessi personali e delle lobi, ma spesso anche del male affare collegato anche alle lobi. Si è parlato spesso di togliere ad esempio le province ma alla fine c'è stato sempre un nulla di fatto perché c'è un profondo clientelismo partitico che dal basso poi alla fine traina voti verso i partiti e quindi verso i piani alti. Oggi abbiamo una riforma del senato che suona come: "per far funzionare meglio la macchina dello stato togliamoci un pezzo di democrazia", casa davvero assurda se poi pensiamo che questa riforma sembra la copia di quella trovata nella valigia del defunto Lucio Gelli che proprio uno stinco di santo non era ma bensì un profondo e occulto tramatone ai danni dello stato. Le problematiche della nostra bella Italia sono causate soprattutto un debito pubblico altissimo, questo  a causa della corruzione della politica, l'estremo sfruttamento di risorse per privilegi inaccettabili, spreco, assistenzialismo selvaggio mentre c'è dove dei servizi essenziali vengono tagliati, il male affare e la collusione con la mafia, ma anche salvaguardia degli interessi delle lobi, soprattutto quelle bancarie.
Per qualche decennio si è imputata la causa ad un debito pubblico contratto, quindi ereditato dalla vecchia repubblica. Oggi quell'alibi non regge più, perché a sentirlo quel debito pubblico nella contemporaneità degli eventi ci farebbe morire dalle risate. La classe politica della vecchia repubblica se pur estremamente corrotta aveva un debito pubblico che considerandone anche gli interessi difronte all'attuale sarebbe una goccia in un mare, quindi il debito pubblico è responsabilità prevalentemente della politica della seconda repubblica. Negli Anni 90 "Mani   Pulite" fu visto come il Sacro Graal che avrebbe dovuto cambiare il paese per portarlo in uno nuovo al riparo della corruzione, in effetti così non è stato ma è addirittura peggiorato, infatti nella vecchia repubblica la calasse politica era legata ad un assistenzialismo e ad un clientelismo popolare che aveva un costo ma che poi alla fine portava dei voti al partito, oggi rimossa quasi ogni forma di assistenza quel clientelismo è stato dirottato verso interessi personali provenienti da poteri economici delle lobi, spesso anche occulte e che poi alla fine riescono tramite vie traverse a far detenere il potere a questo o a quel partito purché si possa sfruttare il paese indisturbati.
Spesso Veniamo a conoscenza di fatti eclatanti ma che riguardano prevalentemente i piani alti della politica, senza considerare che molta corruzione parte invece dai piani bassi che sono i comuni , le province e le regioni e che poi si va ad intrecciare con la parte alta della macchina dello stato. Dobbiamo paragonare lo stato come se fosse un albero e che le radici da cui parte la corruzione sono i comuni e le province, poi il fusto sono le regioni, il manto dell'albero che poi da i frutti e lo stato centrale con camera e senato. Per ridurre la corruzione vanno fatti dei passaggi chiave: "il primo è ridurre il decentralismo e creare tre macro regioni che sono centro, sud e nord, ma vanno rese anche responsabili delle risorse territoriali e della loro gestione con sanzioni pesanti qualora vi fosse uso improprio o personale di queste risorse,  questo lasciando i comuni che poi sono come una sorta di sportello che mette a contatto il cittadino con il resto delle istituzioni. La seconda cosa è considerare che il decentralismo con macro regioni collegate ad uno stato centrale non basta, vanno istituiti organi di controlli "laici della politica" collegati a commissioni giudiziarie indipendenti ma che  non devono avere una vita troppo lunga perché poi alla fine per truccare le carte in tavola il fattore necessario è proprio il tempo. 
Rago Alfonso

















 

martedì 15 dicembre 2015

Giusto per coerenza le dimissioni sono giuste quando riguardano gli altri


  Fonte video YouTube: Maria Elena Boschi

 Nel video vediamo il ministro Maria Eleonora boschi che si esprime a Ballarò sulla vicenda che coinvolse il Ministro della giustizia Cancellieri  nel governo Letta messo  alla pubblica gogna per lo scandalo Ligresti. Il ministro Annamaria Cancellieri fu accusata nel 2013 di aver fatto pressioni sull'organo di amministrazione penitenziaria "DAP", allo scopo di favorire la scarcerazione di una detenuta, figlia di un amico di vecchia data Salvatore Licresti. La donna era coinvolta nell'inchiesta che riguardava la Fonsai ex Fondiaria assicurativa della famiglia Ligresti. Si contestavano presunte attività di falsificazione dei bilanci societari. Ia Cancellieri fu intercettata al telefono con la compagna di Salvatore il 17 luglio, il ministro Cancellieri in quella telefonata assicurava che si sarebbe attivata per fare delle pressioni sul DAP perchè venissero fatti degli accertamenti sanitari sulla detenuta in quanto soffriva in modo eccessivo il suo status detentivo. Nell'interrogatorio la stessa Cancellieri non nega di aver fatto delle pressioni su i due vicecapi di Dipartimento, Francesco Cascini e Luigi Pagano. Di fatto in seguito all'intervento del ministro dopo qualche mese la donna viene visitata da una psicologa e così gli vengono concessi gli arresti domiciliari. Il Ministro Boschi nel video afferma che il punto non è sfiducia si o la sfiduci no, il punto è che il ministro Cancellieri si deve dimettere per dare un senso di fiducia nelle istituzioni perchè lei Maria Elena Boschi in questo caso lo avrebbe fatto, il punto non l' uscita dal carcere una persona fra l'altro realmente malata, il punto è che si è data l'immagine di un paese dove la legge non è uguale per tutti. In verità devo dire alla faccia della coerenza! Non capisco perchè lei difronte al grave caso che la coinvolge non si dimette! La banca della sua famiglia tramite il governo e quel decreto ha messo sul lastrico molte famiglia, anche se il governo assicura quel misero 9%  è un contentino ma comunque  il resto è stato sottratto. Di fatto si salvano una o più banche con i soldi dei suoi clienti e non di chi è responsabile di averle portate sul lastrico. Apparentemente  anche la famiglia Boschi avrebbe dovuto rimetterci, invece tramite magheggi finanziari, sapendo prima tutto di quel decreto sembra che ci ha guadagnato e non poco. Si crea così quel famoso conflitto d'interesse, chiodo sempre fatto  a Berlusconi dal suo partito. Mi dispiace signor ministro le dimissioni o la sfiducia sono giusti per lei se riguardano gli altri, anche difronte a fatti evidenti. Poi se gli accertamenti dovessero portare alla luce che le cose  non stanno così, intanto  per dare quell'immagine che lei descrive nel video si dimetta! Sia coerente infondo lei e bella ed intelligente per capirlo!

Rago Alfonso 

lunedì 7 dicembre 2015

Renzi: gli italiani devono spendere la loro enorme massa di risparmi


fonte YouTube
Ricordo quella assurda  norma del fondo monetario europeo che prevede di mettere mano ai conti correnti con dei prelievi forzati qualora un paese avesse delle difficoltà economiche e l'italia è uno dei candidati previsti per sperimentare questa azione. Detto questo è stata sempre prerogativa dei governi di sinistra colpire chi risparmia lo hanno già fatto in passato e vogliono ripeterlo ancora. Come dice Renzi si deve forzare gli italiani a spenderli questi soldi altrimenti gli vengono sottratti è questo il senso del discorso accompagnato da una marea di balle perché la ripresa la vede solo lui e il governo, mentre i numeri dicono il contrario. detto questo io invece penso che lui forse voleva dire  dobbiamo rubargli il sudore di una vita di chi ha risparmiato, non tenendo conto che ogni italiano se mette qualcosa da parte lo fa facendo delle rinunce mentre lo stato tenta di togliergli più che può tassandogli pure la bicicletta qualora la usasse per risparmiare la benzina, ne contempero loro e la maggior parte della politica non rinuncia a nulla! Con la banca dell'Etruria sono stati dei cani verso gli italiani e verso i risparmiatori truffati che hanno perso tutto, mentre le associazioni consumatori stanno zitte perché colluse con la sinistra, mentre il presidente della repubblica firma quel decreto vergognevole e anche  incostituzionale perché il furto sui conti correnti lo è! E il salvataggio di una banca a scapito degli italiani che risparmiano lo é furto! Ma il nostro amato Mattarella firma un qualcosa contro quel popolo che dovrebbe tutelare. Se ne possono dire tante cose ancora, c'è da scrivere un libro vergogna!

domenica 6 dicembre 2015

MARINE LE PEN E LA NIPOTE MARION CONQUISTANO LA FRANCIA




Le signore Le Pen conquistano la Francia, la Zia Marine e la nipote Marion Le Pen stravincono in  sei regioni francesi dove il loro partito Front Nazional è largamente  in testa con percentuali che vanno fra il 27,2 e il 30,8% e Con il 41% delle preferenze nel Nord Pas de Calais dove Marine Le Pen è largamente in testa per la corsa alla presidenza della regione. Ad essere sorpassato del 25% e il candidato della destra dei Republicains,  si attesta solo al 18%  il candidato socialista. Mentre al primo turno delle elezioni regionali nella regione Provence-Alpes-Cote-d'Azur anche per Marion un grande successo con percentuali del  41,2%.

Non mancano i commenti dall'Italia infatti Matteo Salvini che da pochi aveva avuto un colloquio con Marine dice: "Grande Marine, cambia la Francia. Cambieranno anche Europa e Italia: più sicurezza e più lavoro". Questo il commento di Matteo Salvini, leader della Lega Nord, dopo il risultato del Front National. Non manca subito la replica di Marine Le Pen nell'intervista ANSA: "Auguro a Matteo Salvini molto successo. E' un uomo coraggioso, spero che otterrà alle prossime elezioni lo stesso risultato che ha ottenuto il Front National in Francia", e  dal profilo tweet si rivolge ai francesi con queste parole: "Vive la République française ! Et vive la France !" 
Senza sminuire la vittoria di Marine  c'è da dire che molto  secondo me è scaturito dai tragici eventi di Parigi quindi il sentimentalismo popolare  ha avuto un grosso peso sui risultati.

Questo il video pubblicato sulla sua pagina Facebook verificata 


Retrouvez l'allocution de Marine Le Pen ce soir à Hénin-Beaumont :
Posted by Marine Le Pen on Domenica 6 dicembre 2015

sabato 5 dicembre 2015

Illazione di Alda D'Eusanio sulla recente nomina allo Ior


Scrive la D'Eusanio: “Come è possibile che una cretina come Francesca Chaouqui arrivi a farsi mettere dal Papa in un posto di potere come il controllo dello Ior, la banca del Vaticano, e quindi da lì manovrare come marionette politici, prelati, i fratelli Berlusconi e personalità di altissimo livello? La domanda sorge spontanea: chi è il cretino qui, la Chaouqui o il Papa e gli altri? Mi dispiace per il Papa che non lo merita!”, a scriverlo su Facebook è l’ex conduttrice di ‘Al Posto Tuo’, Alda D’Eusanio, facendo riferimento ai recenti scandali in Vaticano, su cui aveva preso posizione anche Papa Francesco, dicendosi “molto amareggiato”.
fonte:  Alda D'Eusanio Facebook.

Dura la replica della signora  Francesca Chaouqui nuova nominata allo Ior: “La D’Eusanio mi chiama cretina. La sfido ad un faccia a faccia su domande di storia, cultura, attualità, economia. Ed anche ad una prova incrociata del test del QI. Se la signora non accetta la sfida e non mi batte la querelo. Così impara a dare della cretina alla gente. Certe persone al posto di valutare e giudicare gli altri potrebbero leggere un giornale ogni tanto piuttosto che sempre e solo Novella2000″.

Non posso non esprimere una mia opinione personale premettendo che non conosco la signora Francesca Chaouqui e non ho nessun collegamento con la chiesa e lo Ior: E' evidente che il Papa e la chiesa essendosi fidati fin ora dei fantomatici "professionisti" della chiesa in merito a quello che è successo adesso hanno optato per una persona forse cretina come lei la definisce ma oggettivamente laica quindi lontana da quel professionismo clericale, questo dopo attente analisi sulla sua professionalità, se poi come lei dice questa persona allora non c'è speranza! O forse lei si attendeva l'ennesima nomina secondo i canoni dei quali eravamo abituati? Forse per poi poter parlare male anche dell'ennesima nomina... Nelle cose vanno attesi i fatti, poi si parla... Le opinioni personali servono nel giornalismo ma va anche detto che poi la notizia "vera" è basata su fatti reali e non sulle parole dettate da opinioni personali di questo o quel giornalista.

Rago Alfonso

IL PRESEPE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE



Vedete l'Italia non è un paese che al momento ha grosse problematiche di ordine pubblico con i migranti a parte qualche episodio o qualche tafferuglio, eppure abbiamo il triplo di flusso migratorio rispetto agli altri paesi europei i quali hanno però il triplo dei nostri problemi, questo con tagli enormi alla sicurezza fatti negli ultimi 10 anni non ultimo anche il governo attuale. Eppure non vi sono grossi problemi perchè il popolo italiano è un popolo giusto, moderato e tollerante, nessuno può contestarlo questo. Purtroppo però c'è chi con dei buoni intenti dei quali ne è lastricata la strada dell'inferno semina il seme della discordia religiosa, quindi decide di far notare alcune differenze culturali nell'intento di unire separando invece estremamente le varie culture religiose che devono convivere insieme. Ma quando mai si erano sentiti lamentare i mussulmani del presepe nelle scuole e quando mai sono stati obbligati ad assistere ad una qualche rappresentazione nelle recite scolastiche, non lo hanno fatto fin quando qualche ateo che non se ne sbatte ne di una e ne dell'altra religione ha deciso di dare parità a chi non l'aveva chiesta, evidenziando così il problema che ha portato a delle prese di posizioni a volte anche molto strumentali. Forse gli italiani si sono sentiti offesi da questa decisione, si sono sentiti offesi nelle loro tradizioni, ma guardiamo bene chi le ha prese queste decisioni e in merito a cosa? Non di certo hanno agito secondo una grossa insistenza da parte delle comunità mussulmane che a mia opinione si sono espresse quasi per niente in merito alla vicenda. Quelle decisioni fra l'altro del tutto personali hanno causato una vera e propria polemica, ma le hanno prese persone che non si rivedono nel in una e nell'altra religione se non quella ostile ad entrambi perchè atea dettata da un ideale comunista estremo oggi del tutto fallito. Hanno parlato per i mussulmani e hanno agito per gli italiani cosa non chiesta da nessuno dei due. Se mai si doveva sentire offesa la chiesa la quale ha detto con molta intelligenza che se questo serviva a creare un qualcosa di positivo non era un problema la rimozione del Presepe e del Crocefisso, questo non avrebbe di certo fatto perdere la fede agli italiani cristiani... Mentre si sono uditi cori proprio da chi ancora una volta non centrano, questi sono i politici che hanno strumentalizzato la cosa seminando ancora di più il seme della discordia. Le continue illazioni dei partiti di governo, le illazioni della terza carica dello stato, le prese di posizioni di alcune aree politiche di opposizione stanno amplificando la cosa creando realmente il problema. Per far si che un popolo si integri non vanno fatte forzature dettate da pensieri personali e non vanno fatte strumentalizzazioni, questo non giova. La dove un popolo vive nella tranquillità gli si lascia il naturale dialogo che porta a confrontarsi per poi integrarsi accettando dell'altro le differenze che non si possono cambiare.
Rago Alfonso

venerdì 4 dicembre 2015

MIG DI LONGARONE GELATO DELL'ANNO PRIMO PREMIO A SIMONE ESPOSITO CON LA BUFALA PISTACCHIOSA








E' ancora una volta il Cilento a far parlare di se con il "Bar Pasticceria Gelateria Meeting" di Acciaroli che partecipa al Mig di longarone, mostra internazionale del gelato.  Simone Esposito  porta in concorso alla mostra internazionale del gelato che ha avuto 27 mila visitatori quest'anno il gelato con il nome la "Bufala Pistacchiosa" vincendo il primo premio come gusto dell'anno con ben 2212 punti. Simone è un giovane ventiduenne che lavora nell'impresa familiare "Bar Pasticceria Gelateria Meeting" e regala così  ad Acciaroli  perla del turismo nel Cilento  una grande soddisfazione con quella vittoria. E' molto bello vedere un giovane di 22 anni entrare nel mondo dell'imprenditoria turistica, e  con la sua inventiva partecipare  e vincere un premio di prestigio. Ci vogliono ragazzi così nel nostro Cilento, giovani che non si adagiano su quello che trovano, ma che lottano per costruire un futuro turistico, perché ricordo che una delle poche possibilità di lavoro nel Cilento è dato dal turismo. In basso potrete visionare il video nel momento della premiazione, video che abbiamo caricato sul canale della nostra rivista YouTube gentilmente offerto da Rossella Garofalo che lo ha registrato e anche postato sul suo profilo Facebook.




 Fonte video YouTube:

mercoledì 2 dicembre 2015

La vita di Angelo Vassallo sarà un film


TEASER 30" from ZAC on Vimeo.


Viene messo il teaser  in rete del film sulla vita di Angelo Vassallo prodotto dalla Solaris Media, film che verrà prossimamente trasmesso su Rai 1. In questo film Sergio Castellitto interpreta Angelo Vassallo, mentre Renato Carpentieri interpreta il ruolo del fedelissimo segretario ai tempi dell'amministrazione Vassallo Gerardo Spira. Maurizio Zaccaro è il regista, mentre la sceneggiatura di Salvatore Basile subordinato alla supervisione del fratello di Angelo "Dario Vassallo". Parlare della vita di Angelo è una cosa molto bella, tuttavia c'è un mio pensiero personale: "Di idoli a scopo strumentale se ne creano tanti, resta  una questione molto importante, questa persona non ha ricevuto giustizia, come i suoi famigliari non hanno bisogno di un Idolo messo in evidenza sulla Rai e al cinema, i famigliari hanno bisogno del rispetto, e  questo rispetto porta a fare maggiori sforzi per dare  finalmente giustizia! E non a far rimanere nel buio assoluto in cui versa la vicenda della morte di Angelo avvenuta quel tragico giorno del 2010 con 5 colpi di pistola.
Rago Alfonso