sabato 3 ottobre 2015

Krzysztof Charamsa un pugno in faccia alla Chiesa ma il suo ragionamento non regge


Fonte foto © Copyright ANSA/AP


Alla vigilia del sinodo sulla famiglia Monsignor Krzysztof Charamsa da un vero pugno in faccia alla chiesa, descrivendola per certi versi omofoba, bigotta e non adeguata con i tempi, questo in un'intervista rilasciata al Corriere Della Sera. 
Monsignor Krzysztof Charamsa di anni 43 di nazionalità polacca è il teologo ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede (da cui sicuramente dovrà dare le dimissioni, visto che secondo me ha perso la testa e la fede).
Il suo ragionamento non regge perchè nel momento in cui una persona sceglie la strada della fede, dando i voti stipula un vero e proprio contatto di matrimonio con "Cristo", fortemente vincolato a quel principio di castità richiesto dal dogma della chiesa per lo status di ministro di Cristo.  Chi sceglie la strada della sessualità, sia etero che gay in quel momento sceglie di venir meno a dei principi fondanti appunto lo status di ministro di Dio, questo è indiscutibile, anche se a dire il contrario è un teologo della Chiesa Cattolica, solo perchè ha deciso che la sua strada sia cambiata. Purtroppo non si possono tenere 2 piedi in una sola scarpa, poi non centra niente la famiglia, perchè la chiesa esprime un concetto chiaro. Il concetto di famiglia per la chiesa è un uomo e una donna, poi dei figli se concepiti. La chiesa per principio non di certo stabilisce che essere gay significa non essere figlio di Dio,  da solo un limite a quei requisiti richiesti per dichiarare un' unione "Famiglia". La chiesa in passato ha firmato degli accordi fra  stato e  chiesa, in cui la chiesa chiaramente accetta l'unione civile, addirittura rendendola fondamentale per far si che poi avvenga il matrimonio religioso fatto cioè in chiesa, ovviamente questo a patto che si tratti di un uomo e una donna. In alcuni paesi del mondo c'è l'unione civile fra omosessuali, francamente non c'è tutta questa lotta da parte della chiesa, forse se mai ci sono delle distanze prese. Non è colpa della chiesa in fine poi se in Italia non c'è l'unione civile fra omosessuali. Quello che chiede Monsignor Krzysztof Charamsa non è l'approvazione da parte della chiesa sullo status di gay come vuol far credere, è ben altro, è la richiesta di dissolvere quel voto di castità necessario in quel contratto di matrimonio stipulato con Cristo nel momento che si danno i voti, questo al di la del fatto dei gusti sessuali. E' molto semplicistico dire che si dovrebbe dare la possibilità di far sposare i parroci e il resto del clero, quindi consentirgli di creare una famiglia. Di fondo ci sono delle problematiche quasi insormontabili, perchè sono di natura politica ed economica. Per la questione politica si deve valutare  che un esponente della chiesa potrebbe fare carriera e da sposato  diventare Papa, questo significherebbe creare un bel problema nel sistema, perchè per chi non lo sappia il Papa è un re eletto in modo democratico, ma dei figli sarebbero dei principi, ciò determinerebbe un bel casino nel sistema di successione. Mentre la questione economica riguarda il fatto che un esponente della chiesa passerebbe da componente di un'istituzione ad un vero e proprio impiegato da sostenere con un salario adeguato per far vivere una famiglia, cosa che  sarebbe assolutamente a carico dello stato Vaticano, il quale già gode di molti favoritismi da parte di altri stati. Io credo che Monsignor Krzysztof Charamsa si trova difronte ad una scelta di fede più che ad una richiesta di modernità, cioè restare sposato con Dio  o scegliere la sessualità , qualsiasi essa sia.
Questo articolo in fine si basa su dei fatti, io personalmente sono favorevole all'unione civile fra persone dello stesso sesso, per il principio che vi sia per tutti un documento che sancisca un unione e con essa dei diritti, anche se infondo poi l'unione quella "vera" la fa il cuore e non un pezzo di carta reso solo un trofeo.

sabato 22 agosto 2015

Lattine per bevande una vera e propria bomba battereologica



La Comunità Europea prende spesso dei provvedimenti a volte assurdi, come il volere che l'Italia consenta ad esempio la  produzione di formaggi usando latte in polvere, minando seriamente molti prodotti caseari tipici italiani, mentre non desta tanta attenzioni come ad esempio quell'assurdità che le linguette delle lattine debbano entrare all'interno della lattina e quindi a contatto con la bevanda contenuta. Molte case produttrici di bevande e di contenitori si sono difese con l'affermazione che poi alla fin, fine la confezione che le contiene è protetta da membrana di plastica esterna. Non è questo il punto se sia protetta o meno da membrana di plastica esterna tipo celofan, il punto è che prima di essere messe in commercio le lattine e la loro confezioni  sostano in depositi sia di produzione che di smistamento, quindi la confezione è soggetta a polvere e altri possibili contaminanti atmosferici che possono entrare attraverso i laterali dell'involucro per posarsi poi sul bordo superiore dove è situata la famosa linguetta. C'è da dire anche che spesso i depositi sono dei capannoni esterni dove addirittura possono accedere ratti, scarafaggi e altri insetti, mentre negli esercizi pubblici dove vengono vendute al consumatore le lattine sono sottoposte spesso a refrigerazione, questo determina possibili fattori nocivi come ossidi  causati dalla condensa, ma cosa più pericolosa  muffe invisibili all'occhio umano, quando il prodotto sosta per un pò di tempo. Noi quando acquistiamo delle lattine per uso casalingo possiamo difenderci lavando le lattine prima di riporle, ma prima di aprirle è bene anche asciugarle passando un tovagliolo per tirar via la condensa. Negli esercizi pubblici   credo si debba chiedere che venga quantomeno sciacquata la lattine e asciugata prima di servirla.
Eppure qualche anno fa la lattina nasceva con la linguetta a strappo che restava esterna alla lattina, non capisco davvero questa scelta e il perchè creare dei rischi, ma soprattutto il perchè questo resti inosservato alla nostra Comunità Europea  così attenta su alcune tematiche ma assolutamente negligente su altre.

sabato 1 agosto 2015

Italia situazione generale un disastro


Fonte foto: Giurdanella.it Rivista Di Diritto Amministrativo.

Tiriamo le somme sulla situazione italiana e sulla non volontà della politica di dare delle risposte al nostro paese. 

Ci sono sbarchi e flussi di immigrati, che in molti casi poi diventano pure clandestini, stando in Italia dopo un certo punto senza nessun controllo. Sono favorevole all'accoglienza per carità, la dove ci siano crisi di popolo, magari in guerra o con difetto di democrazia, ma che questo peso, "una vera e propria  patata bollente o una gatta da pelare" sia responsabilità generale di tutti i popoli facente parte l'unione Europea e non soltanto del nostro paese, il quale versa in difficoltà economiche, quindi fatica appunta a restare in quell'unione monetaria che lo vincola a debito - pil. Si spendono moltissime risorse, quando agli italiani sono rimosse alcune assistenze ed alcuni servizi primari che prima erano a carico dello stato, questo allo scopo di abbassare il debito pubblico con dei tagli (come sempre a scapito del cittadino), però le stesse risorse vengono impiegate per accogliere e accudire persone non facenti parti della nostra comunità. Questo con il menefreghismo degli altri paesi dell'unione i quali  girano la faccia dall'altro lato e chiedono nel frattempo rigore nei conti pubblici, quando la situazione sbarchi per l'Italia  ha un carico economico devastante ( una vera e propria piaga), dove ci marcia molta gente la quale ci specula. Abbiamo il problema dell'occupazione, un così alto numero di disoccupati il nostro paese non se lo ricordava dagli anni 70, purtroppo l'azione di precedenti governi che hanno fatto la scelta di alzare la pressione fiscale per adeguarsi alle regole comunitarie ha fatto si che si perdesse  quella  competitività necessaria per le aziende italiane, questo  ha fatto si che molte chiudessero per fallimento, mentre le multinazionali si sono spostate in paesi più "fiscalmente conveniente"  dove c'era una vera e propria politica di accoglienza fatta a scopo di rastrellare più imprese possibili, si è ipotizzata una concorrenza  scorretta, ma come biasimarli se alla fine l'Italia non ha saputo far di meglio che distruggere sessantamila aziende l'anno e altre fatte fuggire? Questo ha determinato che si creasse una vera e propria crisi occupazionale del tutto insostenibile per l'economia italiana. Tutto si è ripercosso sui consumi e quindi anche su quella parte  che riguardano i settori commerciali e il resto poi delle industrie sopravvissute legate a questi settori che reggono proprio sui consumi, poi tutto si è ripercosso sull'erario che ha avuto minor gettito (quindi quella scelta comporta che meglio l'uovo oggi, perciò uccidiamo la gallina di domani tanto se la piange chi viene dopo). La giustizia non ha avuto riforme, specie quella civile che stalla come sempre in processi troppo lunghi i quali spesso non danno neanche giustizia. Non dimentichiamo quella assenza totale verso quella parte di persone che entrano a far parte  della nostra comunità illegalmente, i quali agiscono indisturbati nel infrangere la legge nel nostro paese a volte dandogli pure ragione, basta ricordare quel video allucinante dove le due ragazze exstracomunitarie minorenni ladre dicono chè è bello rubare, mentre invece sconveniente cercare un lavoro, oppure ricordiamo uno più recente dove un exstracomunitario  frantuma una bottiglia in faccia ad un agente, il quale subisce 14 punti di sutura, però siccome reagisce si becca una condanna per razzismo  (per la legge italiana si doveva lasciare ammazzare, poi vattelo a pescare il colpevole). Tutto questo? Tutto questo dietro le chiacchiere bugiarde di politici che nominano e invocano riforme,  poi alla fine le uniche leggi vere che passano sono quelle per sostenere benefici oggi insostenibili. La politica non vuole farsi carico di farle le maledette riforme, in primis non vuole fare dei tagli netti ai benefici( come direbbe Totò e mica so fessi!), a sprechi e stipendi ingiustificati, mentre si preclude al paese: sicurezza, Efficienza, sanità, occupazione e stabilità economica.

domenica 26 luglio 2015

Ultime uscite dal partito di Forza Italia Berlusconi sbotta: "Meglio soli che mal accompagnati"



"Meglio soli che mal accompagnati. Con le ultime uscite Forza Italia si è rafforzata. Nel '94 siamo scesi in campo per senso di responsabilità verso il Paese pur facendo tutti un altro mestiere e lasciando il nostro lavoro che ci piaceva tanto. Poi man mano sono saliti sul taxi di Forza Italia tanti professionisti della politica, oggi a uno a uno tutti quanti sono venuti via quando gli è convenuto. Siamo rimasti noi che crediamo nella politica come servizio al Paese. 

L'Italia non è in questo momento un Paese democratico. Negli ultimi 20 anni ci sono stati quattro colpi di stato, questo è il terzo governo non eletto dal popolo e la maggioranza ci è stata usurpata perchè ancora oggi si fonda su 130 parlamentari dichiarati incostituzionali e 32 senatori che ci hanno tradito e sono diventati la stampella del governo". Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente a una convention a Moncalieri.

Fonte: Forza Italia Google plus

Il Punto: Devo dire che di queste trasmigrazioni strane se ne sono viste tante ed è lo schifoso non rispetto dell'elettorato, cioè quelle persone che votano un politico perchè in quello schieramento con quel ideale ma poi lo vedono andarsene nel partito contrario a quel concetto di base che ha determinato l'interesse degli elettori e quindi poi il voto. Passare la barricata è un po' come rinnegare quella parte di persone che hanno creduto in quel politico (cosa da non fare mai! I politici imparano prima la menzogna e poi come fregare il prossimo). Resta però per Silvio Berlusconi quel neo della toto politica senatore in vendita in quel periodo quando si doveva far cadere il governo prodi e che ha determinato l'inchiesta di Napoli, poi c'è che se pur non adatto quel governo per troppe controversie interne e retto con la stampella dei senatori a vita, il solo spettro o pensiero che ci possa essere stato una vendita di senatori è orribile perchè evidenzia ancora una volta quanto possa fare schifo la politica alla faccia del proprio elettorato

domenica 12 luglio 2015

Trattativa con la Grecia, in soli tre giorni deve fare le riforme


Per il salvataggio della Grecia ci sono varie opzioni: (1)Fuori con default conclamato, (2)aiuto e appoggio in cambio di riforme, (3)un sistema che la terrebbe momentaneamente fuori con una moneta affiancata all'euro.  Ma la cosa non chiara è come in tre giorni deve approvare, salvo ostacoli in parlamento una serie di riforme che sono: IVA, PENSIONI, PRIVATIZZAZIONI e GIUSTIZIA, cioè questo entro il giorno 15 luglio 2015, altrimenti un' ulteriore trattativa non può esserci per ottenere 80 miliardi di cui 25 subito alle banche greche per far fronte a quella crisi di liquidità che tiene attualmente bloccata la nazione. 

Come la vedo io: 
Il presidente Tsipras dovrebbe avere un missile o la bacchetta magica di Harry Potter, per poter approvare quelle  riforme richieste in soli tre giorni, questo fa immaginare la volontà dei paesi più scettici fra cui appunto la Germania, ed è cioè la volontà di togliersi di torno quel cancro, cane  morto che sta ormai al terzo default. Tsipras ha presentato un pacchetto di riforme con dei tempi materiali, cosa  ritenuta insufficiente dalla Germania, ma definite un buon inizio come ha detto il presidente Francese François Hollande e il presidente del consiglio Matteo Renzi, il quale devo dire in questo caso molto coerente, perchè non si sovverte in soli tre giorni un intero sistema economico e non certamente si riesce ad approvare delle riforme senza fare prima quel percorso istituzionale e democratico in un parlamento. Chi chiede la firma cieca e l'attuazione di quelle riforme senza quei passaggi democratici, francamente ha molto poco rispetto della democrazia dei paesi membri dell'unione, anche se essi versano nel disastro più totale, non meritano soprattutto in questo momento della mancanza di democrazia. Chiedere in soli tre giorni quelle riforme  altrimenti non si apre una trattativa vuol dire che non ci sarà proprio una trattativa. Resta poi che l'uscita della Grecia dall'euro ha alcuni svantaggi e quindi un peso anche per le altre economie, non sarà  solo un disastro per quella nazione, ma anche per altri paesi con economie già con dei problemi. Alcuni paesi sono disposti attualmente a  correrlo quel rischio e a sopportarlo quel peso,  soprattutto la Germania. Ma ciò che non viene evidenziato è che il colpo non sarebbe poi così tanto pesante per quei paesi con economie abbastanza solide, i quali attualmente sono disposti a correre il rischio di una Grecia fuori dall'unione monetaria, senza aver rispetto e solidarietà per quella popolazione che verrebbe gettata senza possibilità di riscattarsi in un pozzo senza fondo da dove non ne uscirebbe più fuori. Il problema reale sarebbe di quelle economie più fragili, cioè come quelle dell' Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Ancora una volta  si cerca di tutelare la propria economia alle spalle degli altri paesi membri già con problemi gravi, Italia compresa. Con rabbia devo dire che vorrei che finalmente una stella girasse, che nel mio paese veramente riuscissero a cambiarle le cose, così finalmente potremmo toglierci i guanti per poterli sbaattere in faccia come si faceva nel 1700 in sinonimo d'offesa.

Italia, debito - pil e le riforme



Europa debito / pil: Germania 0.0 (quindi pareggio), Italia 0.3 (nei parametri ma costa lacrime e sangue alla popolazione), Francia 4.4 (fuori da parametri con evidenti problemi). La Francia fa sapere che loro non ce la fanno, ma infondo, infondo la Germania non fa quel casino che farebbe se quei dati fossero italiani, mentre Matteo Renzi col sorriso sulle labbra gongola, nel frattempo la borsa a Milano crolla sotto terra. Caro signor Presidente del Consiglio c'è poco da sorridere, mentre spero che lei non commetta l'errore di usare la situazione francese come arma, perchè sarebbe un grosso errore. Fra l'altro resta che mantenere quei dati  costa lacrime e sangue per il popolo italiano, mentre non si crea lavoro, quindi non si crea economia e ne tanto meno si riescono a fare riforme per cambiare le cose... Se ne parla tanto di riforme e lei ha persino chiesto quei famosi 1000 giorni, che tradotti in giorni lavorativi delle camere, lei materialmente dovrebbe stare al potere per ben 10 anni. Il punto non è la durata della sua presenza nella scena politica e cioè del potere, perchè gli italiani, per carità potrebbero votarla e rimetterla su quella poltrona in una nuova legislatura, ma è la durata enorme di tempo che lei chiede per avere poi dei risultati che ancora non sono attualmente neanche definiti e pensati, tanto è la confusione in materia di riforme e tanto c'è da fare, mentre è proprio il suo partito che la blocca nelle riforme in parlamento, tramite quell'area Prodiana a lei molto ostile. In realtà l'unica vera riforma da fare e che risolverebbe tutto è la riforma principale, che per faccia e vergogna non viene fatta. Riguarda caro, egregio signor Presidente del Consiglio, lo  spreco fatto da mal governo di: Comuni, Province, Regioni più lo stato centrale con i sui senatori, deputati e sottosegretari.  Resta anche quella questione morale che costa soprattutto denaro agli italiani, ed è la  vergogna dei rimborsi ingiustificati, come ad esempio quelli fatti per chiedere un rimborso per tanta benzina da poter far atterrare un missile dopo essere andato e tornato dalla luna per ben due volte, tanto erano i chilometri che aveva percorso la richiedente di tale rimborso. Ci sono casi imbarazzanti e vergognosi come ad esempio quel  rimborso chiesto per tintura per capelli, mentre il richiedente era calvo, ma quelle quantità avrebbero fatto funzionare un salone di bellezza per ben 2 anni.  Resta quella questione morale che riguarda tangenti e tutto il resto, come spesso si viene a sapere dopo il risultato dell'ennesima inchiesta. Anche lei ha deluso con questioni come quelle degli aerei acquistati da poco, quando 2 anni fa disse che erano inutili, come pure la questione delle auto blu, che comunque dovevano essere rottamate, alla fine  poi quella riduzione annunciata non c'è stata, la transazione non ci ha dato ricavi ma oneri, poi giusto per coerenza ne sono state acquistate molte altre. L'Italia si colloca fra quei paesi che reggono il colpo, ma volga uno sguardo sul suo popolo e lo faccia senza ipocrisia, guardi bene perchè non gli può continuare a dire: "manca il pane? che mangino Briosc", come disse la celebre Maria Antonia Giuseppa Giovanna d'Asburgo, poi volga lo sguardo nel suo parlamento, vedrà la la vera riforma da fare. Caro signore Presidente del Consiglio pareggeremmo il bilancio, ci sarebbe lavoro e il paese sarebbe il migliore nella zona euro, questo solo se la politica italiana si passa la mano sulla coscienza!

P.S.
Queste mie affermazioni non sono demagogia, ed è inutile nascondersi dietro questa parola come spesso fa la politica italiana, perchè per quello che paga il popolo italiano dovrebbe avere le mattonelle d'oro al posto dell'asfalto sulle strade!

venerdì 10 luglio 2015

Angela Merkel dovrebbe dimettersi non perchè sbaglia politica



Io stesso ho usato parole dure contro la politica della Merkel, ma poi la ragione umana porta ad analizzare i fatti e a cercare le cause reali  per ciò che avviene. Angela Merkel dovrebbe dimettersi non perchè ha fatto qualcosa di male e ne tanto meno perchè è quel mostro come la si vuol far passare. La cancelliera tedesca è un politico di spessore come noi italiani non ricordiamo ormai dalla prima repubblica, come Andreotti, Spadolini, Almirante, Pertini ecc ecc, quindi il suo dovere è fare il politico e tutelare gli interessi del popolo che  amministra. Purtroppo la signora Merkel deve dimettersi perchè sta tra quel popolo che dovrebbe fare uno sforzo economico per fornire delle risorse a scatola chiusa per salvare altri paesi e i paesi in difficoltà che chiedono il suo aiuto. Purtroppo il modello tedesco non è molto favorevole all'uscita di denaro dal proprio paese verso altri, a patto che questi non forniscano delle garanzie tali da permettere una restituzione con dei ricavi. Angela Merkel non è certo quel politico che va a dire al proprio popolo di dover dare del denaro a  condizioni sfavorevoli o con punti interrogativi, non usa lo stile del politico italiano che elargisce facilmente fondi per farsi la bella faccia, poi si vede come va a finire, tanto chi  paga è il fesso, cioè il cittadino!
Resta poi che la Bundesbank (cioè colei che dovrebbe fornire le risorse) ha una profonda autonomia quasi fosse lo stato nello stato, in questo caso uno stato economico tedesco, dove il cancelliere e il governo ha poteri limitati se non quasi nulli. Questo lo abbiamo capito nel primo default della Grecia, quando la cancelliera quasi con le lacrime agli occhi dovette ribadirlo. Molti hanno ipotizzato comportamenti  scorretti da parte della Germania durante la crisi, e per mezzo dei quali oggi lei gode di un'economia stabile e affidabile. Io non vedo la fondatezza di questa accusa, poi alla fine analizzando bene, (anche se io stesso a volte in articoli precedenti la ho evidenziata questa cosa) riflettiamoci, come biasimare la Germania se  gli altri  alla fin, fine sono stati poco attenti e soprattutto poco virtuosi. All'inizio della crisi la Germania insieme alla Francia erano i paesi che dovevano essere i più penalizzati, mentre l'Italia paese di piccole e medie imprese e con meno titoli azionari avvelenati era fra le più favorite a reggere il colpo derivato dalla crisi in arrivo. Adesso analizziamo le misure prese e i comportamenti; la Germania ha subito fatto degli interventi interni a sostegno non solo delle banche che avevano quei titoli, ma anche e sopratutto ha incentivato l'impresa, quindi il lavoro, senza commettere l'errore dell'assistenzialismo con misure  come quella della social card fatta dall'allora governo italiano nel 2008, la quale ebbe il merito di costare più la carta che la risorsa realmente destinata. La Germania ottiene una stabilità economica e viene ritenuta dai mercati più affidabile nel momento in cui ci fu il primo patatrak Greco nel 2009,  gli investitori per salvare il salvabile investirono su titoli più affidabili come quelli del debito pubblico tedesco addirittura comprando a tasso zero interessi per la Germania. Gli interventi tedeschi continuano in seguito sull'incentivo  alle imprese, così molte lasciarono il proprio paese per andare in quello tedesco più conveniente. Tutto questo mentre in Italia si sovvertivano governi, si continuava una politica sconsiderata dello spreco, dei mangioni e della tassazione anche essa sconsiderata a danno delle imprese, quindi del lavoro e perciò anche delle famiglie. La Merkel si deve dimettere per farsi una vita tranquilla perchè non se ne faccia! La politica dei paesi non virtuosi sarà sempre la stessa e questo farà crollare l'euro, mentre lei se ne prende una malattia!

giovedì 9 luglio 2015

Austria: lasciamo l'euro prima che sia troppo tardi raccolte 261.000 firme





"Da premettere che il parlamento austriaco potrebbe respingere il referendum, venendo meno alla volontà popolare, la quale essenzialmente è motivata a non volere l'euro alle condizioni attuali".

L' Austria probabilmente dopo il risultato della raccolta delle firme del referendum per l'uscita dall'euro, "lascerà l'euro prima che sia troppo tardi", queste sono le motivazioni di chi ha raccolto le firme. La corte costituzionale concede ai promotori solo sette giorni per effettuare la raccolta delle firme, erano necessarie soltanto 100.000 firme, mentre invece a gran sorpresa quel dato si è più che raddoppiato con ben 261.000. Se la corte avesse concesso di più quel dato sarebbe addirittura quadruplicato, tanto è il mal contento degli elettori austriaci, i quali sono motivati a voler lasciare l'euro. Da premettere che di questa raccolta di firme ne è stata censurata la notizia in ambito europeo, mentre i canali d'informazione austriaci sono stati molto vaghi perchè costretti da una palese situazione imbarazzante, dove non potevano sottrarsi e quindi non parlarne, anche se lo hanno fatto superficialmente. 261.000 firme per un' uscita dall'euro nonostante siano state concesse solo le sedi di tribunali e case comunali per gli aventi diritto al voto, nonostante anche soli sette giorni di tempo. E' palese che fallisce un modello di un Europa monetaria unita, dove il potere decisionale è stato ristretto a  pochi, a favore di alcuni e a danno di altri , anche perchè poi  restano alcuni difetti di base, il primo è servito a tutelare una sola economia, mentre gli altri membri ne sono diventati succubi. Il secondo è l'aver costruito una moneta più alta del dollaro (errore che fu pure dell'Argentina e che ne causò il disastro economico), che se pur ci ha tutelati e favoriti sul petrolio ci ha profondamente danneggiato e puniti poi sulle esportazioni. La Grecia  crea un brutto precedente, crea quel precedente che può causare l'uscita dei paesi in difficoltà ad effetto domino, come ad esempio Spagna e Portogallo che anche essi stentano la ripresa. mentre in Italia tutto probabilmente viene rimandato a dopo il risultato delle prossime elezioni, dove i partiti come Movimento Cinque Stelle e Lega ,promotori anche essi di un referendum, ma adesso all'opposizione potrebbero sovvertire l'assetto politico Italiano e volere quel referendum. Purtroppo L'Europa è partita senza leggi comuni in merito di sanità, giustizia ecc ecc, in effetti non è una vera unione, lo è solo per la parte economica, dove molte regole vengono decise da chi è economicamente è più forte e che ha saputo sempre  far prevalere le proprie ragioni  a volte anche con furbizia, la colpa della situazione italiana la dobbiamo ricercare nella politica, che non ha saputo valutare o non ha voluto farlo.

Zona euro dopo il referendum greco probabili precedenti per dei no



Referendum in Grecia, vengono respinte le proposte dei creditori  internazionali con la vittoria del no per il ben 61% . Questo potrebbe essere il precedente per il quale in molti altri paesi della zona euro ci potrebbero esserci dei no alle direttive della B.C.E, in sostanza le direttive dettate dalla Germania. La Grecia dice no! Cosa che non ha saputo fare l'Italia nel 2011 e in molti altri casi, avvallando norme  incompatibili per il paese, quindi lesive a causa delle quali l'Italia è stata trascinata in una profonda austerità economica, delle imprese e delle famiglie. La politica non ha saputo far valere le ragioni di paese in molti casi (fra l'altro molte credo siano anche incostituzionali), ha accettato tutto, perchè appunto era l' Europa a chiederlo perciò veniva prima dell' Italia stato sovrano. Quando molti anni fa con un referendum ci chiesero se volevamo l'unione, non ci fu detto che l'Italia avrebbe perso il diritto decisionale in molti casi,  che saremmo stati vincolati a voleri di altri lesivi nei nostri confronti, tipo quelli della Germania, la quale non tiene conto e non ha nessun rispetto delle opinioni degli altri paesi membri, va bene ciò che fa bene alla Germania( bell'unione a senso unico!). Mi vien da dire che quasi, quasi, dobbiamo imparare bene il tedesco, non si sa mai diventassimo un unico stato annesso  con vertici tedeschi. In più occasioni la Mer­kel ha detto che "è bello vivere in democrazia ma bisogna anche rendersi conto che la democrazia si deve conformare alle esigenze del mercato ". Francamente a me certe affermazioni fanno fanno paura, perchè fanno presagire ideali di dominazione, in questo caso tramite sistemi economici di banche ed altri poteri economici di lobi e quindi di pochi. Altri più maligni potrebbero pensare addirittura ecco non gli è riuscito durante la seconda guerra mondiale ci riprovano adesso con un altro mezzo. Credo che la politica italiana debba avere il coraggio, prima dell'irreparabile di mettere dei puntini sulle i e dei seri paletti, quando si sconfina nella politica interna e quindi nel volere di stato sovrano, il troppo acconsentire, il piegare la testa, l'essere quindi troppo consenzienti ha fatto già troppi danni all'Italia, la politica se ne deve tenere conto che questa strada non sta portando verso un Italia in Europa con i benefici preannunziati in passato, si sta soltanto distruggendo un paese, infondo possono ordinargli qualsiasi cosa il popolo italiano avvalla e acconsente a suo danno.
p.s.
Mi si può chiamare ignorante per tali affermazioni, questo si! Ma fino a prova contraria la bella Europa dei dotti, quella concertata dai "Professori" io sono pratico la ha rovinata l'Italia,  non la ha resa migliore!

lunedì 6 luglio 2015

Zona euro continuamente a rischio, alcune cose da capire



Purtroppo la zona euro è oggetto di continue  problematiche, dovute al fatto che i paesi componenti non riescono a sostenere un'austerità creata da un modello con un difetto di base. Questo lo dice anche Armstrong, un noto scienziato che si occupa di ciclica economica, e che ha predetto in base al suo modello alcune catastrofi finanziarie puntualmente avvenute. Armstrong, a mio avviso esagerando ha  predetto, in base a quel modello la fine dell'euro entro ottobre 2015. Ciò non toglie che palesemente  a causa delle problematiche economiche della Grecia, un bel nuvolone all'orizzonte ce lo piazza. La Germania con la sua cancelliera Anghela Merkel corre ai ripari facendosi carico delle trattative con la Grecia. Purtroppo la Germania è il paese che economicamente sta meglio nella zona euro, ma è quello che crea più austerità negli altri paesi a causa appunto di quel modello economico che non consente dei sforamenti di bilancio entro un certo limite, quindi  non sono possibili  investimenti finanziati da ulteriore indebitamento  per ottenere crescita, mentre dopo una crisi aspra, ancora in atto con tutta la sua potenza in molti paesi Italia compresa, ce ne sarebbe bisogno. Ormai il danno è stato fatto dalla crisi, per uscirne bisogna investire ( questo lo dice anche un noto economista inglese, lo stesso che consigliò a Margaret Thatcher di non entrare nell'euro proprio per come era conformato)  altrimenti è la fine, ma l'Italia continua i suoi errori: con sprechi da un lato e tassazione non sostenibile per le imprese e le famiglia dall' altro lato, fra l'altro senza  riforme, le quali sono defunte impantanate in parlamento. Ma la Germania la sua stabilità economica a quale prezzo la ha ottenuta? Ricordiamo quel 2011, quando molti paesi sono stati oggetto di speculazioni, Italia compresa e che non hanno saputo difendersi, la politica ancora una volta ha rovinato il paese approfittando di quell' occasione per cambiare le poltrone del potere, mentre si doveva  essere trasversalmente uniti allo scopo comune di tutelare una nazione e difenderla. Basta guardare l'inchiesta della procura di Trani per capire. C'è stata una profonda leggerezza, si  è data troppa affidabilità a dati sullo spread, valori poi del resto falsificati per creare cassa nelle scommesse in borsa al ribasso. La politica pensava a far saltare quel governo, era il momento giusto, non era il momento di indugiare e quindi salvaguardare la nazione. Bene mentre l'Italia dava scacco matto al governo, in quel periodo la Germania ritenuta più affidabile vendeva il suo debito pubblico a interessi zero, non è stato un paese con più rigore, è stato un paese più furbo, alla faccia dei fessi! Ha approfittato dei danni altrui per stare meglio e ricavare profitti. Eppure la Germania non è stato sempre questo grande paese con un' economia solida, ricordiamo almeno tre rischi default, senza dimenticare quella riunificazione, dove la Germania dell'ovest  ereditava quella dell'est in condizioni critiche e pietose, ma in quel periodo è stata aiutata dagli altri paesi, gli stessi a cui oggi lei causa austerità, proprio per colpa di quel difetto di base nella creazione dell'euro voluto dalla Germania all'atto della creazione dell'euro.